Il voto e (è) la spazzatura

Fra le regioni in cui più si fanno sentire i conflitti sociali, è la Campania quella dove ha più attecchito l’astensionismo. Se già a Napoli ha votato il 67,6% degli aventi diritto (con un aumento del 6% rispetto alle elezioni del 2006), nei piccoli comuni di provincia diventati tristemente celebri perché sommersi da tonnellate di spazzatura è andata ancora meglio. A Savigliano Irpino, Acerra, Tersigno, Marigliano, la diserzione dalle urne è stata quasi totale. Qui non si tratta di fermare progetti nocivi in costruzione, come in Val Susa o a Vicenza. Non c’è quindi motivo di farsi illusioni sul futuro — magari ponendo la propria fiducia nei tribunali come in Piemonte o in politici fai-da-te come in Veneto — ma solo di trarre le inevitabili conseguenze davanti alla catastrofe in corso del presente: la politica è la nocività che produce tutte le altre.
La spazzatura è là, sotto gli occhi e il naso di tutti (e purtroppo dentro il sangue di molti). Deve essere stato questo monito concreto ad aver fatto la differenza con una Val Susa in cui, almeno secondo i giornali, la partecipazione alle elezioni è stata altalenante. Mentre in alcuni comuni l’affluenza alle urne è stata di poco inferiore rispetto alla media nazionale, in altri, come Bussoleno e Borgone, è scesa ulteriormente. Il risultato elettorale ha registrato comunque un buon risultato per i partiti favorevoli all’alta velocità (quasi tutti) e c’è già chi ha parlato in modo strumentale di “trionfo del Sì Tav”.
Ancora peggio è andata a Vicenza, in quel Veneto dove ha votato l’84,6% della popolazione (alla pari con la Lombardia, entrambe battute in servilismo elettorale solo dall’Emilia-Romagna con il suo 86,1%). Qui l’egemonia esercitata sulla lotta contro la base USA dai sinistri recuperatori filostituzionali è stata una manna per una politica in coma.
Per la cronaca, segnaliamo che in generale la più bassa percentuale di votanti si è registrata in Calabria (71,3%), Sardegna (72,2%) e Sicilia (74,8%). E che lo scarto maggiore rispetto alle elezioni del 2006 si è avuto in Liguria e Sardegna.
Ma c’è ancora tempo prima che l’astensionismo diventi una innocua caratteristica fisiologica, come negli Stati Uniti. La diserzione delle urne conoscerà giorni migliori.