È noto da tre secoli che l’arte della menzogna politica innalza al potere colui il cui genio «consiste solo ed esclusivamente in un’inesauribile riserva di menzogne politiche, che egli prodigalmente distribuisce non appena apre bocca, e che con incomparabile generosità dimentica, e conseguentemente contraddice nella mezz’ora successiva». Inutile precisare chi sia l’odierno italico campione di quest’arte. Ma è degno di nota come, in mezzo a questo mare di bugie, costui riesca ormai a dire anche la verità, certo che nessuno si accorgerà della differenza. Così, dinnanzi alla bufera scatenata dalla candidatura nelle proprie liste del nostalgico del fascismo Ciarrapico, il leader del Pollo delle Libertà riconosce senza imbarazzo che: «Ciarrapico serve per vincere, ha giornali importanti a noi non ostili». Ancora una volta, quanta disinvoltura nell’affermare chiaro e tondo di fronte a tutti ciò che un tempo sarebbe stato ammesso con vergogna solo ai pochi intimi. Altro che stracciare il programma del proprio avversario! Qui si stracciano tutti i programmi, compresi i propri. Se ne sono accorti anche i suoi concorrenti, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione per attaccarlo. Ma Ciarrapico non aveva da poco ricevuto anche democratiche lusinghe? Se serve per vincere…
«Il parlamentarismo è l’incasermamento della prostituzione politica»
(Karl Kraus)