Patto di mutua aberrazione

È quello proposto da Walter Veltroni al suo principale rivale. Sbarazzatosi della sedicente “sinistra radicale”, il cui scodinzolare alla ragion di Stato è talvolta rallentato dagli ultimi e sporadici rimasugli di coscienza, l’ex sindaco di Roma è stato costretto a cercare voti a destra. Per questo sta facendo di tutto per conquistare i favori dell’elettorato più reazionario. Dopo aver candidato industriali sfruttatori e generali massacratori, dopo aver assicurato più carceri e repressione, dopo aver promesso l’Alta Velocità in Val Susa e la base USA a Vicenza, a Veltroni non è parso vero di approfittare dell’ultima smargiassata leghista per fare l’apologia della Costituzione, dell’unità d’Italia, della non-violenza, dello straccio tricolore e dell’insulso inno nazionale. Lasciando perdere la non-violenza — la cui esaltazione in bocca agli uomini di Stato, cioè di chi detiene il monopolio della violenza, assume un sapore di ipocrisia interessata tutto particolare — per il resto sono i valori più tipicamente reazionari ad essere esaltati. Il leader del centro-sinistra intende dimostrare di essere più a destra del leader del centro-destra.
Non sappiamo se ci riuscirà, ma lo sforzo merita di passare alla memoria.