Insurrezione contro lo Stato?

Fra tante fesserie che si sentono in campagna elettorale, capita talvolta che ai politici sfuggano anche parole sensate. È successo a due figuri insospettabili in materia di intelligenza, che ci avevano abituati alle peggiori idiozie. Silvio Berlusconi ha dichiarato che lo Stato è criminogeno e che con la sua politica spesso produce una rivolta più che giustificata. Il suo sodale Umberto Bossi ha paventato la possibilità di imbracciare fucili contro l’inganno elettorale. Vero è che il primo si riferiva ai colleghi imprenditori costretti all’evasione fiscale per proteggere i propri profitti, mentre il secondo intendeva protestare contro la poca chiarezza della scheda elettorale. Tuttavia queste loro affermazioni sono ricche di prospettive affascinanti.
Qualsiasi colore avrà il prossimo governo, non bisogna dimenticare le due lezioni che si possono ricavare dalle loro esternazioni. La prima è che chiunque si senta sfruttato ed oppresso dallo Stato fa bene a ribellarsi. La seconda è che questa rivolta può arrivare anche a ricorrere alla violenza, ad imbracciare le armi.
Sono proprio loro a dirlo. Insurrezione contro lo Stato? Si può fare.