SEBASTIEN FAURE

Più il candidato fa delle promesse, più ha occasione di distaccarsi dal mandato: gli uomini sono così fatti, che più si promette loro e più hanno fiducia. Ogni candidato promette! Egli mette la mano sul cuore, leva gli occhi al cielo, volendo così affermare la sincerità delle sue convinzioni e dichiara di essere pronto a sacrificarsi per il bene pubblico e che, per il raggiungimento di tale meta, è deciso a non indietreggiare davanti ad alcun sacrificio. E così il tiro è giocato. Esso consiste nello spogliare il cittadino della sua sovranità, avendo tutta l’aria di lasciargliela. Il tiro consiste nel sopprimere la sovranità che è nel basso, in principio, per installarla in alto, di fatto.

Il Parlamento è stato eletto. Di quali elementi si compone? Che cosa fa? Come funziona e che cosa ci si può attendere? Tutta l’azione parlamentarel’ho riassunta in quattro parole: Assurdità, Impotenza, Corruzione, Nocività.

a) Assurdità innanzi tutto. Noi viviamo in una società dove tutti gli interessi sono in conflitto; ciò salta agli occhi. L’interesse del padrone è in contrasto con quello dell’operaio; l’interesse dei governanti è in opposizione con quello dei governati; l’interesse del proprietario è in conflitto con quello dell’inquilino; l’interesse dei commercianti è inconciliabile con quello dei consumatori. (…) Non è perciò assurdo presupporre che un uomo, lo stesso uomo, possa rappresentare da solo interessi così contrastanti? Ed ecco per esempio il Parlamento, chiamato a pronunciarsi su una questione, nella quale sono impegnati seriamente gli interessi dei padroni e gli interessi degli operai, o degli inquilini e dei proprietari. Esso rappresenta contemporaneamente gli uni e gli altri. Come volete che possa imparzialmente dare soddisfazioni a tutti? Quello che farà per gli uni lo farà contro gli altri. (…)

b) Passiamo all’Impotenza! Di quali persone si compone il parlamento? Da quali elementi sono costituite le assemblee parlamentari? Io non vi farò l’ingiuria di pensare che voi crediate alla superiorità degli uomini che sono stati eletti e che seggono alle assemblee parlamentari. Voi parimenti non credete che essi rappresentano quello che nel paese vi è di più glorioso nelle arti, di più illustre nelle scienze, di più profondo in filosofia, di più competente in tutte le materie, di più onesto nelle finanze! Date un occhio alla Camera e al Senato. (…) Passiamo in rivista i nostri parlamentari. Vi troverete dei medici senza clienti, degli avvocati senza causa (a meno che non siano i rappresentanti di affari di commercianti dubbiosi e di finanzieri, che non sono sempre lontani dalla corruzione e che sono là per rappresentare l’alta Banca) e un altro mucchio di mediocrità e di incompetenti che, riuniti, formano un ammasso più formidabile ancora di incompetenza e di nullità. (…) Ma qualora anche le assemblee fossero popolate di uomini che si raccomandano per i loro meriti personali, per lo splendore dei servizi resi, per la probità delle scienze, per la fermezza delle opinioni, per tutto un passato meritorio, che cosa potrebbero fare? Il parlamentarismo è impotenza. È come un lago circondato da montagne. Ci si possono scatenare tempeste, agitazioni, ma esse non sorpassano i limiti del lago chiuso, imprigionato dalle montagne che lo dominano. (…)

c) Dire che il regime rappresentativo è un regime di corruzione, è divenuto una banalità, e immagino che non sia necessario intrattenermi a sviluppare considerevolmente questo punto. Credo che sarebbe superfluo. Voi sapete che la faccenda politica è una faccenda sporca, che i mezzi politici sono mezzi corrotti, e pertanto il Parlamento è corruttore; perché è il luogo dove si scontrano tutti gli appetiti, tutte le cupidigie, tutte le rivalità, tutte le ambizioni e quindi vi si possono fare solo faccende sporche e quelli che prendono parte a quelle faccende non possono essere che sporchi. Io ho visto queste cose da vicino e la mia lunga esperienza mi ha insegnato che in politica non vi sono che due idee motrici: la prima è che, quando si è in minoranza, si deve fare di tutto per diventare maggioranza; la seconda è che, quando si è divenuti maggioranza e Governo, si deve fare di tutto, con tutti i mezzi possibili, per rimanere maggioranza e Governo. (…) Un tale sistema non è fatto per elevare i pensieri, per rafforzare o chiarire le scienze, né per fortificare i cuori colla rigidità dei princìpi. Tali procedimenti sono necessariamente corruttori. E come volete che uomini costantemente immischiati a delle sudicerie si sottraggano alla corruzione? È impossibile. (…)

d) Il regime parlamentare ha infine una quarta colpa: è nocivo, cioè fa del male. Va da sé che, poiché è favorevole alla classe capitalista, è nocivo alla classe operaia. La corruzione prende soprattutto i lavoratori che, di tanto in tanto, figurano in Parlamento. Un borghese vive colà come un pesce nell’acqua: si trova nel suo ambiente. Egli ha già il costume del mondo parlamentare. La sua vita non cambia, per così dire. Può soltanto capitare che i suoi interessi siano un po’ meglio serviti; tuttavia borghese era, e borghese resta. Ma, voi capite bene, che la corruzione trova un terreno più facile, una specie di brodo di coltura, dove si sviluppa più facilmente il microbo della putredine, in un lavoratore, per cui la situazione è tanto cambiata, in un operaio che una fortunata elezione ha sottratto al suo lavoro, dove penava otto, nove, o dieci ore al giorno per guadagnare un salario di fame. Ecco perché è più pericoloso per un lavoratore addentrarsi nel Parlamento. Il borghese è putrido da prima, corrotto in anticipo: il Parlamento non lo cambia, lo rende solo un po’ più putrido, un po’ più corrotto; ma l’operaio che ha conosciuto le angosce del domani e che entra bruscamente nella Camera, perdendo il contatto con i suoi compagni di lavoro, diviene d’un tratto 1/600 di re. Ciò rivoluziona le condizioni della sua esistenza; è fatto per farlo impazzire.

(La putredine parlamentare)