Con il suffragio universale, votare o non votare non è che una questione di utilità, non di principio. (…) I nostri discorsi non possono avere alcuna influenza diretta sulla legislazione; non convertiremo il Parlamento con le parole; attraverso i nostri discorsi non possiamo gettare nella massa delle verità che non sia possibile meglio divulgare in un’altra maniera.
Quale utilità pratica offrono allora i discorsi in Parlamento? Nessuna. E parlare senza scopo costituisce la soddisfazione degli imbecilli. Non un solo vantaggio. Invece, d’altra parte, ecco gli svantaggi: sacrificio dei princìpi; abbassamento della lotta politica seria a una scaramuccia parlamentare; far credere al popolo che il Parlamento è chiamato a risolvere la questione sociale.
E noi dovremmo occuparci del Parlamento per ragioni pratiche?
Solo il tradimento o la cecità potrebbero contraddirci.
(Il socialismo in pericolo, 1897)