Partito Democratico: sì a TAV, inceneritori, nucleare

In materia di infrastrutture, il programma del PD è di una chiarezza esemplare che si può così riassumere. L’Italia ha bisogno di infrastrutture (fra cui TAV, inceneritori e nucleare cosiddetto di quarta generazione), la cui costruzione è però ostacolata dalla incapacità di decisione. Consultazione della popolazione e capacità decisionale non sono incompatibili, basta mettere in rete i progetti e discuterli. Sentite le osservazioni, il progetto viene rielaborato. Infine si decide con un sistema di avocazione.
Non è geniale? La popolazione interessata non può decidere SE accettare o rifiutare un progetto. Può solo suggerire COME lo vorrebbe veder realizzato. Ma il Governo è libero di raccogliere o meno questo suggerimento. Infatti, se vuole comunque farlo a modo suo, deve solo avocare la decisione. Per questo, il programma del PD si premura di ridurre i rischi di possibili contestazioni. Da una parte, la valutazione d’impatto ambientale viene concentrata in una sola procedura da concludere in tre soli mesi, per sveltire i tempi, saltando tutti i precedenti passaggi. Dall’altra, una volta presa la decisione si prevede un divieto di revoca o l’applicazione di forti penali con responsabilità erariali a carico degli amministratori pubblici interessati. Così gli eventuali amministratori locali riottosi capiranno fin da subito da che parte devono stare.
Non si sputerà mai abbastanza sopra l’ipocrisia della menzogna democratica.

«Basta con l’ambientalismo che cavalca ogni Nimby e impedisce di fare le infrastrutture necessarie al Paese: l’impegno va concentrato nella realizzazione di infrastrutture veramente moderne (quindi sostenibili)»
(Programma del PD)