LUIGI MOLINARI

O la svergognata e nauseante baldoria elettorale dei paesi sedicenti civili! Nulla è più vero dell’inverosimile e le verità che io scriverò non saranno credute, ma io garantisco che il più immorale lenocinio, la mafia e la camorra le più spudorate si scatenano come furie durante la campagna elettorale e ciò in tutti i paesi del mondo!

Tutte le passioni più brutali sono messe in giro e mosse da abili, prudenti e nascosti agenti elettorali. Il primo quesito che onesti cittadini dovrebbero proporsi sarebbe questo: «scegliamo il più buono, il più bravo, il più modesto dei nostri concittadini», invece si ragiona così: «scegliamo il più furbo e il più intrigante, egli sarà anima nostra, rappresenterà non il popolo, ma il privato interesse nostro o della nostra classe e quando avremo bisogno di un favore o di una speciale protezione dello Stato noi ricorreremo a lui». E così i grandi elettori lavorano il collegio. (…) Citare fatti ed autori a che serve? Noi ci rimettiamo al buon senso del pubblico, di quel pubblico cosciente ed intelligente che vede, giudica… e sa oramai come legislatore equivalga ad affarista. Lo studio, la cultura, la competenza, l’ingegno, l’onestà, il carattere? Ma di tutte queste cose se ne ridono gli uomini politici!
Avete bisogno di un ministro di grazia e giustizia, o di un ministro degli affari esteri, o di un ministro dell’istruzione pubblica? La più supina ignoranza è requisito essenziale e caratteristico del nuovo eletto, purché sia uomo politico e porti al Ministero i voti di qualche prepotente gruppetto parlamentare. (…)

È indubbio che la responsabilità e la colpa del presente disordine sociale spetta a coloro che si arrogarono e si arrogano il diritto di guidare l’umanità.
L’ordine attuale, che si vuole conservare, e che si chiama ordine per suprema ironia, rappresenta uno stato di cose creato, voluto e mantenuto da coloro che costituiscono le autorità. (…)

Ma ecco presentarsi una prima e gravissima difficoltà. Rovesciare le autorità per sostituirle o per non sostituirle? Qui sta la differenza fra le tantissime scuole che infestano la numerosa schiera dei sovversivi a maggior trionfo della parte conservatrice, che ha, nell’ordine attuale, la ricchezza ed il lusso.

La legge stringe l’uomo come una forte cinghia di cuoio. I governanti possono a piacimento allargare la stretta fino a lasciare all’uomo l’assoluta sua libertà; possono stringere fino a far morire l’uomo impunemente. E non è questione né di monarchia, né di repubblica, né di deismo, né di ateismo, né di socialismo.

La repubblica più liberale, può, colle sue leggi liberalissime, uccidere impunemente i suoi concittadini in nome della legge, come il monarca assoluto può in un momento di buon umore compiere un atto di vera giustizia. Il socialista intransigente e settario sarà mille volte più dispotico del democratico e non tollererà obiezioni ed applicherà severamente le sue leggi con più brutalità di quello che potrebbe fare un deista di cuore. Pronto quest’ultimo però a far abbrustolire qualche migliaia d’eretici nella ferma convinzione di purificarli!

A che vale dunque rovesciare le autorità per sostituirle con altre? Saremo sempre allo stesso risultato: oppressione, oppressione, oppressione con relativa lotta sociale e le sue innumerevoli vittime.

(La baldoria elettorale)