Sono piccole, ma (forse) cresceranno. Sono le Liste Civiche lanciate dal più spassoso portavoce dell’altrapolitica, Beppe Grillo. I suoi detrattori politicardi lo calunniano accusandolo di aver diffuso l’antipolitica in Italia. Magari fosse vero! Lui, giustamente offeso, fa notare di essersela presa solo con i parlamentari pregiudicati, incapaci, idioti ed avvizziti (se poi sono quasi tutti così, non è colpa sua). A dimostrazione dei suoi buoni intenti, ha creato queste Liste Civiche che costituiscono la vera novità delle prossime elezioni. Giovani e sconosciuti politici, dalla fedina penale e dal cervello verginali, sono pronti a scendere in campo contro vecchi e famosi politici, dalla fedina penale e/o dal cervello imputriditi. Può un candido giglio scaraventato in mezzo al letamaio istituzionale uscirne immacolato dopo aver bonificato l’ambiente? Ma è una cosa pazzesca! Come tutti i tentativi similari che lo hanno preceduto, anche questo è destinato a un sicuro fallimento. Una volta trovato posto alla mangiatoia, mai nessuno è riuscito a resistere alla tentazione di azzannare la torta del finanziamento pubblico. In compenso, grazie a questa iniezione di puro ossigeno civico, Grillo riuscirà a prolungare l’agonia di una politica che non ha affatto bisogno di una rianimazione. Ha bisogno di una eutanasia.
«certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza / fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza / però bisogna farne altrettanta / per diventare così coglioni / da non riuscire a capire / che non ci sono poteri buoni»
(Fabrizio de André)